Pierangelo Sapegno
IL profumo del caffè: è l'unica cosa vecchia, qui dentro. Ci incolliamo il naso con
nostalgia. I colori sono avorio e grigio, sulle pareti, sopra la scrivania, persino sul
suo volto: i baffi, i capelli. Gli occhi. Anche la tazzina, avorio. La finestra sul cielo,
non conta niente. E' azzurro. Dietro il profumo, i suoi occhi. Michele Pianta, 53 anni, da
Rapolla, Potenza, pensionato, una laurea in scienze politiche, ex insegnante di educazione
tecnica e adesso 15 ore al giorno a viaggiare nella Borsa, dentro questa scatola e dentro
questo mondo, ad aprire schermi, parole, ordini, soldi, a inseguire gli altri e se stesso,
in un sito, in un mercato, in un posto che è come il mare. Non finisce più. Michele
Pianta era un insegnante ed era un pensionato. E' un trader on line, si dice così, e si
parla come lui, «riport scritto re, lo scanner, immetto la password, cerco le cover
warrant, ho visto i prezzi sul real time, okay?», e diventeremo come lui, dentro uno
studio come questo, dentro una casa come questa, San Mauro, fuori Torino. Un computer, la
tastiera, la stampante, un registratore, scaffali di una libreria. Grigio e avorio.
Titoli: Office 97, Visual basic for application, testi di educazione al futuro, la lingua
di Internet. Michele Pianta comincia al mattino, con questa tazza di caffè che viene dal
passato. Poi entra nel futuro. Accende il computer, assaggiando il caffè, appoggiando le
labbra. Si collega al sito Directa. Immette una password, entra in una videata. Torna
indietro, scopre il real time, i prezzi in tempo reale, entra in un tabellone
personalizzato, tutti i titoli che gli interessano. Il sorso di caffè. In un'altra
videata ci sono i titoli del Mib30. Pulsante, cursore. Tabellone personalizzato. Deciso.
Telecom risparmio: venduto. Okay? In quanto tempo? L'odore del caffè: «Niente».
L'ultimo acquisto: Telecom risparmio. Quando? «Poco fa». Spiega: «Alcuni titoli,
Credito Fondiario, Montedison e altre cose, li tengo lì dall'anno scorso. Sono titoli
cass etta. Questi li ho comperati in banca. Sugli altri opero qui, cerco i cover warrant,
i derivati dalle azioni, che sono estremamente pericolosi e sui quali si agisce in modo
tempestivo. Intradail, si dice». Attaccati al caffè: ma lei davvero è un pensionato? Da
due anni, dice, e scorre il video: «Meglio stare fermi». Perché? «Perché potrebbe
arrivare una legnata. Mercato bizzarro. Sta salendo troppo. Un po' drogato, è un mercato
strano, capisce?». Sul video, inseguiamo le Montedison: stanno scendendo. «Bisogna
aspettare, capire se vanno solo alcuni titoli o se crescono anche gli altri. Nel secondo
caso, sarà vera crescita». Il caffè è finito. «Se no, prima o poi si va giù». Ha
imparato tutto questo in due anni, la Borsa, Internet, questo inglese martello, tutto
militare, i nuovi computer, il mondo dentro un mare, tutto questo in due anni? Meno, molto
meno. Era autunno ?97, gli altri tornavano a scuola. Lui si chiudeva qui. Il primo giorno
di pensione, Michele Pianta ha acceso un video, questa scatola nera, l'ha illuminata, ha
cercato Internet, ha trovato un piccolo forum finanziario, «i-o-l», come parla lui,
aperto e abbandonato: «anzi, si dice non moderato». Ma perché le era venuta la voglia?
«Non lo so. Forse ero predisposto». Poi, succede che in un forum basti un niente per
litigare, e alla fine si litiga proprio, e il forum muore. «Io pensai a continuare il
discorso. Presi i nominativi degli altri, li inserii nella mia mail box, e proposi di
continuare il discorso sul tema che ci stava a cuore: la Borsa». E perché la Borsa?
«Perché è come un gioco». La cosa piacque. «In America stava nascendo un sistema che
consente l'apertura di mailing list gratuitamente. Aprii la mia». Così è nata
Piazzaffari (http://www.piazzaffari.org), «arrivata terza a un concorso del Sole-24 ore,
come numero di preferenze da parte degli utenti». E' un sito finanziario che fa capo a
delle comunità virtuali, si occupa di Borsa giorno per giorno, commenti e i nformazioni e
dati utili per tutti gli operatori: nelle varie liste ha più di 4 mila iscritti. «I
primi tempi ho speso un sacco di soldi. 15, 20 ore al giorno di lavoro, 30 milioni solo di
telefono, e l'anno scorso stavo per chiudere. All'ultimo momento ho deciso di continuare
puntando sulla pubblicità on line. E la pubblicità è arrivata con banner di Directa, di
Fineco, e di società di trading on line».
Adesso, il pensionato Michele Pianta non ha più tempo da perdere. Il caffè è andato.
Anche il Toro sta picchiando. Gli occhi nel computer, sorriso in gabbia: «Ma noi un po'
lo sapevamo. La Borsa sta diventando democratica, non è come prima che in pochi facevano
quello che volevano». Schermo scuro. I nostri dubbi non contano niente. Videata di
titoli. Da profano: è molto vantaggioso operare trading on line? «Certo. Una banca
prende solo per vendere il 7 per mille. E altrettanto prende in acquisto. Vuol dire l'1,5
per cento da una transazione di compravendita. Tutte le banche si stanno allineando sul 2
per mille sul trading on line, in pratica l'1 per cento in meno. Non c'è solo il
vantaggio dei soldi. Qui ha l'immediatezza, e le società di trading on line forniscono
anche il real time, il tempo reale del titolo che ci si appresta a comperare. Con le
banche, se lo sportello non è organizzato bene, bisogna fare la coda, e in Borsa le cose
cambiano anche in due minuti». Quando il Toro saliva e il ?900 se ne andava, dice Claudia
Pinti della Directa, le domande di ammissione al trading on line erano triplicate: «Il
primo dicembre erano 30, il 27 erano cento, il 28 erano 75». Pensionati, giovani,
navigatori, è il popolo on line che ci viaggia sulla testa, che ci porta qui. Signor
Pianta, me lo dà un caffé?
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